Lecco
Santuario Nostra Signora della Vittoria a Lecco
Ogni sera alle 7 gli unici rintocchi del campanile del Santuario per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale.
Il Santuario Nostra Signora della Vittoria si trova nel centro di Lecco, in posizione quasi frontale rispetto al monumento di Alessandro Manzoni, nell’omonima piazza.
Rappresenta una chiesa molto cara ai lecchesi e dal profondo significato, infatti è stata costruita in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale, a cui è riservata la cripta, dove sono conservati i resti mortali di ufficiali e soldati provenienti dai cimiteri del fronte della Prima Guerra Mondiale e alcune vittime della Seconda Guerra Mondiale, oltre a caduti lecchesi dei fronti libico e russo.
Un aspetto cromatico esterno insolito per le chiese di Lecco, ed uno scrigno di rara bellezza al suo interno per le opere che ospita.
Un pò di storia sul Santuario
Il terreno venne acquistato nel 1917 dal Mons. Luigi Vismara, prevosto di Lecco, grazie al ricavato di una donazione della signora Domenica De Dionisi ved. Manzoni.
Il progetto venne affidato all’architetto Piero Palumbo di Siena, la direzione lavori al giovanissimo ingegnere Pietro Amigoni.
Il 29 settembre 1918 venne posata la prima pietra, benedetta dal Cardinale Andrea Ferrari.
La consacrazione del Santuario avvenne molti anni dopo: il 5 novembre 1932 con il Cardinale Schuster.
Negli anni a seguire la chiesa ha vissuto altri momenti importanti, che ricordiamo brevemente così:
- agosto 1936 – viene trasferita nella chiesa l’effigie del dipinto cinquecentesco raffigurante la vergine delle Grazie, onorata poi con il titolo di Madonna della Vittoria, prima ospitata nella Prepositurale di San Nicolò, dietro disposizione del card. Schuster;
- 1937 – la chiesa viene elevata al titolo di “Rettoria” e affidata ai Padri Oblati Vicari che resteranno nel Santuario fino al 1998;
- 4 novembre 1940 – benedizione del campanile alla presenza del prevosto di Lecco, Mons. Giovanni Borsieri del Rettore del Santuario, don Pasquale Viganò.
- 4 novembre 1968 – benedizione della campana ai Caduti a 50 anni dal termine della Prima Guerra Mondiale. Campana voluta con sottoscrizione cittadina della sezione lecchese dell’Associazione Caduti e Disperi in guerra, poi donata al Comune di Lecco.
- 1998 – il card. Carlo Maria Martini indica il Santuario come Chiesa Penitenziale. I Padri Oblati lasciano la chiesa, che viene affidata al clero diocesano.
Architettura
L’edificio in stile neoromanico, presenta un rivestimento a righe orizzontali alternate di pietra bianca della Val Chiavenna e granito.
La facciata a capanna è preceduta da un portico a pilastri e architravi, che congiunge i tre ingressi con una struttura laterale concepita come Battistero.
Unica navata con cappelle laterali semicircolari, dalla struttura eclettico-razionalista in marmi misti, e presbiterio absidato.
Colpisce certamente il campanile, che svetta nel contesto urbanistico circostante. La torre campanaria è alta 61 metri e sulla sommità la croce di ferro di tre metri racchiude nel centro la preziosa reliquia della Vera Croce, conservata in un cofanetto di rame argentato, circondato da quattro liste di pergamene firmate da più di mille cittadini lecchesi.
Al suo interno un’unica grande campana, che rintocca ogni giorno alle sette di sera per commemorare i caduti lecchesi di tutte le guerre.
Arte ed opere religiose
Una volta entrati nel Santuario si resta per un attimo stupiti dal fatto che le sue volte non siano affrescate, così come l’abside stessa sembri povera. Ma questo Santuario è ricco di bellezza artistica in ogni suo angolo.
L’Altare Maggiore comprende l’altare preconciliare del 1935, l’altare post-conciliare del 1972, il ciborio neopaleocristiano e la croce sagomata neomedioevale. L’ambone, in stile paleocristiano, elaborato dal Castiglioni, accoglie l’Aquileggio e il Tetramorfo con i quattro simboli degli Evangelisti.
Il Tabernacolo, ispirato all’Arca dell’Alleanza, riprende le icone eucaristiche delle spighe e della vite. I due Cherubini sono opera di don Gaetano Banfi, architetto della Scuola Beato Angelico.
Cappelle laterali
Scopriamo le opere artistiche che questo Santuario racchiude e conserva, partendo dal lato sinistro, dall’ingresso verso l’altare, per poi scendere sul lato destro e ritornare all’ingresso.
- Cappella delle Confessioni – Compianto del Cristo morto, olio su tela, 1660 ca. Felice coesistenza di modelli veneti ed emiliani, riletti in un contesto di riferimento a Reni e Cantarini.
- Cappella della Madonna della Vittoria – Paletta della Vittoria, olio su tela 1530 ca. La Madonna paidopherousa ostende il Bambino e sotto il suo manto accoglie i fedeli. Opera di ambito bergamasco, vicino ai Cavagna.
- Cappella di Santa Caterina – Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria, olio su tela inizio sec. XVII. Sacra conversazione di formato orizzontale, memore del Correggio, con modelli tipici dell’ambito dei Mazzola Bedoli. Interessante sul piano iconografico, il melograno offerto da Giuseppe in segno sponsale.
- Abside portico di sinistra – si trovano due opere: Madonna col Bambino e i Santi Francesco d’Assisi, Antonio da Padova, Vincenzo Ferrer, Caterina d’Alessandria (?) e un Angelo, olio su tela 1730 ca; e un affresco strappato datato inizio sec. XVII raffigurante Cristo risorto.
- Abside portico di destra – due pregevoli affreschi cinquecenteschi: Madonna col Bambino, San Rocco e San Lorenzo, affresco staccato 1530 ca. e Madonna col Bambino, Sant’Antonio Abate e San Rocco, affresco staccato inizio sec. XVI.
- Cappella di San Sebastiano – frontale nella cappella il dipinto raffigurante il Santo ad opera di Ludovico Pogliaghi del 1935 ca e ai suoi lati quattro affreschi staccati del 1690 ca ad opera di Gerolamo Cottica da Premana, denominati Ciclo dei Profeti.
- Cappella della Crocefissione – bellissima cappella con affreschi staccati dal titolo Ciclo della Passione, opera di Gerolamo Cottica da Premana del 1699-1700 ca. Centralmente si trova la Crocefissione, da notare la sfumatura neomedioevale del coro degli angeli dolenti) e ai lati il Bacio di Giuda, Ultima Cena, Flagellazione e Andata al Calvario.
- Cappella delle Confessioni – Cristo incontra la Veronica, olio su tela, 1620-1630. Inconfondibile ascendenza caravaggesca, con spunti da Mattia Preti e molte analogie con l’opera di Nicolas Régnier.
Si ringrazia Don Eusebio per le informazioni.
Scopri il Santuario Nostra Signora della Vittoria a 360°
Santuario Nostra Signora Della Vittoria Via Trieste, 2 – 23900 Lecco
Articolo aggiornato il 8 Giugno 2022 da eccoLecco