Lecco
Il monumento a Lecco per celebrare lo scrittore Alessandro Manzoni
Il monumento a Alessandro Manzoni a Lecco fu inaugurato l’11 ottobre 1891 e Giosuè Carducci lesse un testo di Antonio Stoppani, promotore del monumento.
11 ottobre 1891 – Segniamoci questa data, che per Lecco ha un significato molto importante: la città che lo scrittore Alessandro Manzoni ha reso famosa con il suo capolavoro letterario I Promessi Sposi, gli dedica un monumento, che oggi ritorna a splendere 125 anni dopo grazie ad un recentissimo restauro.
Ci sembra di sentire gli applausi e percepire quel batticuore che regnava nei presenti, sicuramente nel senatore Gaetano Negri che aprì la cerimonia e nel poeta Giosué Carducci.
Senza ombra di dubbio avrà entusiasmato gli animi il discorso scritto dall’abate Stoppani, forte promotore del monumento, che purtroppo morì il 1 gennaio 1891, non riuscendo così a vedere compiuta l’opera per la quale si era tanto profuso, con l’obiettivo di fare di Lecco un simbolo nazionale della cultura, della poetica, del sentimento della natura.
Antonio Stoppani fu un grande ammiratore del Manzoni ed ebbero in comune molti amici, intimi a entrambi. Tra questi l’Abate Natale Ceroli che fu per molti anni assistente culturale di Manzoni e suo accompagnatore nelle lunghe passeggiate che Manzoni faceva quotidianamente in Milano. Fu proprio Ceroli a fornire a Stoppani molti elementi sulla vita di Manzoni, apparsi poi nel libro di Stoppani I primi anni di A. Manzoni.
Dalla volontà alla realizzazione
Era il 1885, primo centenario dalla nascita di Manzoni, quando Antonio Stoppani costituì un comitato e realizzò un appello nazionale affinché il grande scrittore avesse riconoscimento nella città di quel ramo del lago di Como.
All’appello risposero tante personalità nazionali e locali, tra i quali ricordiamo i Sovrani d’Italia, il duca d’Aosta, Giuseppe Verdi, e la moglie di Giuseppe Ponchielli, Teresina Brambilla-Ponchielli, che partecipò come cantante (insieme ad altri) alla Grande Mattinata Musicale, che si tenne domenica 20 settembre 1885 alle ore 14, presso il Teatro della Società di Lecco, diretta dal Maestro Concertatore e dal Concertista Vittorio Vanzo.
Si menziona anche l’imperatore del Brasile Don Pedro II d’Alcantara, che con Manzoni ha intrattenuto un rapporto personale ed epistolare lungo un ventennio. L’imperatore donò 500 Lire (circa 20.000 degli attuali Euro).
Vennero organizzate diverse iniziative per raccogliere i fondi necessari per la realizzazione del monumento. Lo stesso Memorandum di Stoppani, stampato in 12.000 copie conteneva il manifesto per raccogliere le sottoscrizioni e recitava: “Né il ricco reputi troppo generoso il suo oro, né il povero troppo meschino il suo soldo!”. In tutto si raccolsero £ 30.000.
Il 31 marzo 1887 venne bandito il concorso di idee ristretto a 15 artisti di nota fama.
Parteciparono in tredici ma nessuno ottenne i 5 voti richiesti affinché il bozzetto potesse divenire poi realizzabile, così il concorso fu dichiarato nullo. Ma Antonio Stoppani voleva fortemente quel monumento per l’amico e decise di dare una svolta proponendo al comitato che presiedeva di affidare i lavori allo scultore Francesco Confalonieri, che aveva ottenuto 4 voti nel concorso e che aveva da poco realizzato la statua a Garibaldi.
La proposta venne accolta all’unanimità, ma il preventivo dell’artista era di £ 31.000 per la statua e il basamento, ma i cittadini lecchesi volevano anche degli altorilievi a corredo della statua, così si dovettero cercare altre risorse finanziarie e vennero effettuate diverse raccolte fondi.
Sottoscrizioni per raccogliere fondi
Furono circa 3.000 le sottoscrizioni pervenute da tutta Italia con un obolo più o meno grande, tra le quali molte da parte di tanti circoli di mutuo soccorso, molti insegnanti e studenti di ogni grado (ben 500 degli alunni delle elementari di Lecco). Rilevanti le sottoscrizioni di sacerdoti (soprattutto della Lombardia e del Lariano), di artigiani, professionisti, nobili di ogni grado e modesti cittadini. Vi fu, in breve, un’adesione significativa da parte della collettività nazionale per l’iniziativa.
Si raccolse una cifra complessiva che superava £ 40.000 (un po’ meno di un milione degli Euro di oggi) e che permise così di realizzare il monumento che oggi ancora rende onore alla grande figura di letterato di Alessandro Manzoni e anche lo spettacolo pirotecnico per la sua inaugurazione.
Il monumento
Una statua in bronzo, che ritrae Alessandro Manzoni seduto, svetta sull’omonima piazza sopra un basamento di marmo di Baveno, che racchiude 4 altorilievi, tre dei quali raffiguranti delle scene emblematiche del romanzo, ovvero: il rapimento di Lucia, Renzo al Lazzaretto e il matrimonio dei due promessi sposi, situato in posizione frontale tra i piedi dello scrittore e il suo nome, speculare all’epigrafe sul retro, che recita: I CITTADINI DI LECCO NEL VOLERE E NELL’OPERA CON TUTTA ITALIA CONCORDI QUI DOVE VISSE E SI ISPIRÓ L’AUTORE DEI PROMESSI SPOSI ERESSERO NEL MDCCCLXXXXI
Sotto la scritta vi sono due stemmi, rispettivamente a sinistra del Regno d’Italia e a destra del Comune di Lecco.
Nomi – Hanno contribuito alla realizzazione:
- Francesco Confalonieri – scultore
- Officina F.lli Barzaghi di Milano per la statua
- Officina F.lli Romani di Milano per i 4 altorilievi
- Giuseppe Fumagalli di Lecco per il basamento
- Antonio Badoni di Lecco per la cancellata
- Giuseppe Todeschini di Lecco in qualità di capomastro
- Ing. Enrico Gattinoni in qualità di direttore dei lavori
Numeri
- m 7,40: altezza complessiva del monumento con basamento in granito rosso di Baveno
- Statua: m 2,80: altezza – q 18: peso
- Altorilievi: 2 rilievi cm 150 x 120 – 2 rilievi cm 0,99 x 125
Estratto dal discorso, preparato da Stoppani nell’agosto 1890, e pronunciato, lui scomparso, all’inaugurazione del monumento l’11 ottobre 1891.
«II fuoco sacro, che spinse Garibaldi all’opera, era stato già per lungo tempo … nutrito nel petto di Alessandro Manzoni, e reso efficace dal suo grande ingegno a destare l’incendio nel cuore di quanti ascoltavano i suoi versi. Non sgorga in larga vena una sorgente, se prima non è generata e nutrita dal lento stillicidio delle acque circolanti in grembo alla terra; non scoppia un vulcano, se prima non è maturato dalla lenta energia accumulata nel silenzio dei secoli. »!
« Lecco non poteva a lungo lasciare in oblio colui, da cui erano venuti dapprima il pensiero e il sentimento che danno vita all’azione, e che vantava tanti titoli di benemerenza verso questa terra da lui prediletta, dove veniva, fin dagli anni della sua prima giovinezza, a bevere a larghi sorsi l’aura della libertà. »!
« Una popolazione intelligente, attiva, fervida, pronta all’ammirazione di tutto ciò che si presenta di bello, di buono e di grande, facile agli entusiasmi, liberale per tradizione, riottosa a qualunque genere di tirannia … Or eccoli ambedue – Garibaldi e Manzoni – questi uomini grandi. Lo sguardo fulmineo del primo non è meno parlante dell’occhio pacato e sereno del secondo.
Qui venga la nostra gioventù e attinga da ambedue quei guardi ciò che può ad un tempo elevare lo spirito a grandi pensieri e infiammar gli animi a grandi imprese. »!
Si ringrazia il Centro Studio Abate Stoppani
Legazione Imperiale del Brasile in Italia
Roma, 29 aprile 1885.
Al Signor Professore Antonio Stoppani, Presidente del Comitato.
Signor Presidente,
Sono incaricato da Sua Maestà l’Imperatore, nostro Augusto Sovrano, di consegnare nelle Sue mani la somma di cinquecento Lire (L. 500) per il Monumento che deve essere eretto ad Alessandro Manzoni, nella città di Lecco.
La suddetta somma si trova a disposizione del Comitato presso questa Legazione.
Vogliate accogliere, Signor Presidente, le espressioni dei nostri migliori sentimenti.
Ministro G. Callado.
Lettera dell’Abate Stoppani a Don Pedro II d’Alcântara, Imperatore del Brasile.
[A rispondere al generoso sottoscrittore fu l’Abate Antonio Stoppani con la lettera inedita che di seguito riportiamo (Archivio Comune di Lecco).
Carta intestata del Comitato per l’erezione di un Monumento ad Alessandro Manzoni in Lecco]. Protocollo n. 328
Lecco, 8 Maggio 1885
Maestà!
Mi è sommamente grato l’incarico ricevuto, come Presidente del Comitato per l’erezione d’un Monumento ad Alessandro Manzoni nella Città di Lecco, di ringraziare la Maestà Vostra dell’averci, con sovrana munificenza, permesso di inscrivere nell’Album dei sottoscrittori, un nome tanto glorioso e tanto caro all’Italia, come quello di Don Pedro d’Alcântara.
Mentre però vado superbo di tanto onore, non posso non sentirmi profondamente umiliato dal non trovar parole adeguate ad esprimere la riconoscenza, la gioia, l’ammirazione e tutto quel complesso di vivissime emozioni, con cui il Comitato e la Cittadinanza di Lecco accolse la inaspettata novella. Sapevamo benissimo, come a tutti è noto in Italia, di qual vincolo di antica simpatia e d’affetto la Maestà Vostra è legata al Bel Paese; sapevamo che Le è sacro il culto dei nostri grandi, e in venerazione specialissima quel Sommo di cui la Maestà Vostra fe’ udire, tradotti nel patrio idioma, gli altissimi canti.
Ma ciò che ci ha veramente sorpresi ed in modo singolare edificati, fu la spontaneità con cui la Maestà Vostra appena informata delle onoranze che si preparavano nella Sua quasi nativa città, volle prevenire l’istanza speciale, che il Comitato non avrebbe mancato d’inviarLe, mandando, tutto di motu proprio, la Sua generosissima offerta.
Di ciò il Comitato e la Città di Lecco manterranno verso la Maestà Vostra perenne memoria e riconoscenza, di cui La preghiamo a voler gradire come sincera, benché inadeguata e disadorna, l’espressione in questa mia lettera che io chiudo coll’animo ammirato e commosso, lieto del pari che altero di potermi rassegnare della Maestà Vostra, sempre e comunque devotissimo.
Antonio Stoppani
Si ringrazia il Centro Studi Abate Stoppani per le informazioni fornite.
Immagine di copertina ©eccoLecco
Articolo aggiornato il 8 Giugno 2022 da eccoLecco