Dal 1840 ad oggi I Promessi Sposi sono un romanzo senza tempo che ha portato Lecco nel mondo.
I Promessi Sposi ambientati a Lecco: “quel ramo del lago di Como…“
Alessandro Manzoni introduce I Promessi Sposi dicendo di aver ritrovato un anonimo manoscritto del Seicento che racconta una vicenda ricca di fatti tragici, ma anche di azioni virtuose e di averlo quindi riscritto in un italiano più comprensibile.
Ma vediamo come lo scrittore è pervenuto all’edizione che tutti conosciamo e studiamo a scuola e poi ovviamente ti aspettiamo a Villa Manzoni per visitare il Museo Manzoniano.
Manzoni e la stesura dei Promessi Sposi
Manzoni inizia la prima stesura dell’opera nell’aprile 1821 e la termina nel settembre 1823. Due anni per scrivere un manoscritto, mai edito, al quale l’autore non dà nemmeno un titolo preciso e solo nella cerchia degli amici venne a volte richiamato come il “Fermo e Lucia”.
Solo trentanni dopo la morte di Manzoni, questo manoscritto viene proposto parzialmente a stampa da Giovanni Sforza in “Alessandro Manzoni – Scritti postumi” (Milano, Rechiedei, 1900); poi dallo stesso Sforza in “Brani inediti dei Promessi Sposi” (Milano, Hoepli, 1905).
La prima edizione integrale è quella di Giuseppe Lesca con il titolo “Gli Sposi Promessi” (Napoli, Perrella, 1916).
L’edizione oggi forse più conosciuta venne proposta in edizione critica da Chiari e Ghisalberti, nei Classici Mondadori nel 1954, con il titolo “Fermo e Lucia”.
Nel febbraio 1824 Manzoni comincia a rielaborare completamente la prima stesura, rimasta allo stato di manoscritto, traendone un’opera molto diversa nella struttura, nella lingua e nei riferimenti etici, la cui stampa in tre volumi inizia nel 1825 e termina nel 1827.
Con qualche ulteriore modifica, i tre volumi dell’intera nuova opera vengono ristampati insieme sempre nel 1827. Da qui deriva il nome di “Ventisettana”.
Nel 1840 Manzoni avvia una nuova edizione a fascicoli del romanzo (edizione Quarantana), che viene completata nel 1842. Questa seconda e ultima edizione è quella generalmente conosciuta.
Scopri di più sulla genesi dei Promessi Sposi.
I Promessi Sposi – edizione Quarantana
L’edizione Quarantana dei Promessi Sposi si compone di due parti:
- la prima parte – “edizione riveduta dall’autore” – (di 746 pagine), dal titolo “I Promessi Sposi”, riprende la struttura e i contenuti dell’edizione del 1827, con l‘inserimento però di numerosissimi interventi linguistici e di oltre 400 illustrazioni xilografate, che a quei tempi rappresentavano una novità in Italia;
- la seconda parte – “inedita” – (di 118 pagine e con circa 50 illustrazioni), collocata in piena continuità con la vicenda di Renzo e Lucia, ha come titolo “Storia della colonna infame”.
È l’approfondimento, sotto una chiave diversa, della vicenda della “peste”, che occupa tanta parte ne “I Promessi Sposi”.
Questa nuova parte è importantissima sul piano del contributo di Manzoni alle riflessioni sulla funzione della storia come scienza sociale e sul diritto penale. Purtroppo viene spesso e colpevolmente ignorata nelle moderne riedizioni dell’opera.
L’edizione del 1840 dei Promessi Sposi è stata illustrata da Francesco Gonin.
I Promessi Sposi – ambientazione
Ambientato tra il 1628 e 1630 nella città di Lecco e territori limitrofi, quando il borgo fortificato era sotto il dominio spagnolo, I Promessi Sposi racconta in superficie la storia d’amore tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, intrecciata a fatti storici del Seicento realmente accaduti e a personaggi di cui il Manzoni racconta la biografia: realismo storico.
Protagonista assoluto lo scenario paesaggistico di “quel ramo del lago di Como” con tutte le sue bellezze naturalistiche: il lago, l’Adda e le montagne, dove i diversi personaggi dei Promessi Sposi si muovono ed agiscono dando vita al capolavoro letterario che tutti conosciamo.
Visita Lecco come se fossi anche tu protagonista de I Promessi Sposi: i luoghi manzoniani ti aspettano!
Si ringrazia il Centro Studi Abate Stoppani per il prezioso contributo
Articolo aggiornato il 8 Giugno 2022 da eccoLecco