“alto, asciutto, pelato, col naso rosso, e una voglia di lampone sulla guancia”
Il dottor Azzecca-garbugli
L’avvocato da strapazzo e amico del potere nei Promessi Sposi
Il dottor Azzeccagarbugli, come è indicato nel romanzo “Azzecca-garbugli“, è una figura minore, ma molto emblematica.
La troviamo nel capitolo III, quando su indicazione di Agnese, dopo che il matrimonio è saltato perché Don Abbondio è stato minacciato dai Bravi, a Renzo viene suggerito di andare “a Lecco” a cercare dell’avvocato, con la speranza che potesse trovare una soluzione.
Ovviamente Azzeccagarbugli “è un soprannome. (…) Lo chiaman tutti a quel modo“.
Vediamo come ce lo dipinge e presenta Alessandro Manzoni, con la descrizione fisica e del suo luogo di lavoro. Si presti attenzione ai particolari che lo scrittore ha scelto per avere ben chiaro la figura di questo personaggio: uomo di legge, non molto curato, di media età, circondato da libri, polvere e potere. Lo stesso potere del quale è umile servitore, infatti non aiuta in alcun modo Renzo, appena sente proferire il nome di don Rodrigo.
Azzeccagarbugli: descrizione fisica
“Il signor dottor… come si chiama” è “alto, asciutto, pelato, col naso rosso, e una voglia di lampone sulla guancia” e quando Renzo va da lui in studio lo trova con una “veste da camera, cioè coperto d’una toga ormai consunta, che gli aveva servito, molt’anni addietro, per perorare, ne’ giorni d’apparato, quando andava a Milano, per qualche causa d’importanza“.
Lo ritroviamo poi nel capitolo 4 seduto al tavolo di don Rodrigo, quando arriva padre Cristoforo (si veda riassunto capitolo IV). In questa situazione il dotto Azzecca-garbugli è “in cappa nera, e col naso più rubicondo del solito“.
Lo studio del dotto Azzeccagarbugli: descrizione
“Era questo uno stanzone, su tre pareti del quale eran distribuiti i ritratti de’ dodici Cesari; la quarta, coperta da un grande scaffale di libri vecchi e polverosi: nel mezzo, una tavola gremita d’allegazioni, di suppliche, di libelli, di gride, con tre o quattro seggiole all’intorno, e da una parte un seggiolone a braccioli, con una spalliera alta e quadrata, terminata agli angoli da due ornamenti di legno, che s’alzavano a foggia di corna, coperta di vacchetta, con grosse borchie, alcune delle quali, cadute da gran tempo, lasciavano in libertà gli angoli della copertura, che s’accartocciava qua e là.”
Azzeccagarbugli: significato della parola
Per noi lecchesi la parola rimanda al dialetto “garbuji“, ovvero garbuglio, e per Manzoni avere utilizzato come soprannome proprio Azzecca-garbugli bene esprime il significato ed il ruolo che riviste queste dottore della legge, di una persona che ha la capacità e la competenza di sciogliere i nodi, di risolvere le situazioni intricate.
Si pensi che nella prima stesura del Fermo e Lucia, lo scrittore lo aveva denominato dottor Pettola, infatti Agnese rivolgendosi a Renzo dice: “sapete dove abita il dottor Pettola?“.
Nel dizionario Treccani, alla voce Azzeccagarbugli, troviamo questa definizione:” il vile leguleio che, accampando pretesti di ogni sorta, rifiuta la sua assistenza a Renzo; per antonomasia, avvocato da strapazzo o intrigante“.
Lo stesso Renzo, nel capitolo 5, lo definisce “signor dottor delle cause perse”.
Immagine di copertina: © Biblioteca Braidense. Bozze delle illustrazioni per l’edizione de “I Promessi sposi” del 1840 / n. 012
Articolo aggiornato il 9 Giugno 2022 da eccoLecco