Lucia “usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre”.
Ecco come ce la presenta Alessandro Manzoni.
Lucia Mondella: protagonista femminile dei Promessi Sposi
Descrizione fisica ed analisi del personaggio
Lucia Mondella è la protagonista femminile dei Promessi Sposi e Alessandro Manzoni ce la presenta subito nel cap. II pronta per sposare il suo amato Renzo Tramaglino.
E’ proprio lui che ci porta da lei in “quella casetta un piccolo cortile dinanzi” e la troviamo vestita da sposa: “Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre. Le amiche si rubavano la sposa, e le facevan forza perché si lasciasse vedere; e lei s’andava schermendo, con quella modestia un po’ guerriera delle contadine, facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto”
Da subito l’autore ci fa capire come il profilo di questa giovane donna innamorata sia modesto, colmo di umiltà e la troviamo con la madre Agnese, una figura che accompagna sempre Lucia nel suo percorso lungo l’intero romanzo.
Lucia è una figura che tra le varie peripezie incontra sul suo cammino diversi personaggi, anche se è un personaggio statico, a differenza di Renzo, che è il personaggio più dinamico e social del romanzo.
Durante il romanzo è associata direttamente ai seguenti personaggi:
- don Rodrigo
- il suo confessore personale padre Cristoforo.
- la monaca di Monza
- l’Innominato,
- Donna Prassede e Don Ferrante
Le situazioni che Lucia deve affrontare sono difficili e rappresentano un’escalation di sentimenti che rafforzano agli occhi del lettore la figura femminile cardine dei Promessi Sposi.
Il cammino che Lucia compie nel romanzo, così personale ed intimistico, ce la presenta sempre in luoghi chiusi:
- a casa
- al convento di Monza
- al castello dell’Innominato
- alla casa del sarto
- alla casa di donna Prassede
in contrapposizione invece all’amato Renzo che lo troviamo in situazioni all’aperto. Per approfondire vedi personaggi statici e dinamici nei Promessi Sposi.
Un’altra analisi da compiere sul personaggi è quella relativa ai rapporti di forza nel romanzo e al sistema dei personaggi nei Promessi dove lei figura come vittima.
Descrizione fisica di Lucia Mondella
Manzoni ci presenta Lucia Mondella nel secondo capitolo in un quadro quasi sacrale, correlato all’abito da sposa e alla sottolineatura dell’acconciatura con il particolare della spèrada o raggiera lombarda con gli spilli d’argento “quasi a guisa de’ raggi d’un aureola”.
Lucia è una persona umile, ha “quella modestia un po’ guerriera delle contadine” ed il suo turbamento è “quel placido accoramento che si mostra di quando in quando sul volto delle spose“. Questa presentazione come sposa effettivamente pronta per le nozze riflette quell’immagine che Manzoni ci vuole dare di Lucia come una figura superiore, un personaggio chiamato ad essere il custode ed il ministro di un valore sacro.
Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre. Le amiche si rubavano la sposa, e le facevan forza perché si lasciasse vedere; e lei s’andava schermendo, con quella modestia un po’ guerriera delle contadine, facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e aggrottando i lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca s’apriva al sorriso. I neri e giovanili capelli, spartiti sopra la fronte, con una bianca e sottile dirizzatura, si ravvolgevan, dietro il capo, in cerchi moltiplici di trecce, trapassate da lunghi spilli d’argento, che si dividevano all’intorno, quasi a guisa de’ raggi d’un’aureola, come ancora usano le contadine nel Milanese. Intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d’oro a filigrana: portava un bel busto di broccato a fiori, con le maniche separate e allacciate da bei nastri: una corta gonnella di filaticcio di seta, a pieghe fitte e minute, due calze vermiglie, due pianelle, di seta anch’esse, a ricami. Oltre a questo, ch’era l’ornamento particolare del giorno delle nozze, Lucia aveva quello quotidiano d’una modesta bellezza, rilevata allora e accresciuta dalle varie affezioni che le si dipingevan sul viso: una gioia temperata da un turbamento leggiero, quel placido accoramento che si mostra di quand’in quando sul volto delle spose, e, senza scompor la bellezza, le dà un carattere particolare. La piccola Bettina si cacciò nel crocchio, s’accostò a Lucia, le fece intendere accortamente che aveva qualcosa da comunicarle, e le disse la sua parolina all’orecchio.
I Promessi Sposi, cap. II
Analisi del personaggio
Lucia è la portavoce del pensiero religioso di Manzoni ed è la portatrice della verità pura, incondizionata.
Lei incarna la sfera dell’assoluto, del divino, ma permane sempre una contadina lombarda del Seicento.
Sebbene partecipe e coinvolta delle vicende reali, la sua funzione è di personaggio verticale: si muove nella realtà, ma il pensiero appartiene ad una dimensione più alta ed anche il comportamento lo dimostra e lo vedremo in seguito.
Lucia nella realtà
- è una contadina come tutte le altre (lo abbiamo visto sopra)
- ama Renzo di un amore comune e desidera essere sua sposa (vedi nel capitolo 7 quando l’anonimo dice “se Lucia fosse in tutto e per tutto malcontenta d’essere stata spinta ad acconsentire“
- prova rammarico in cuor suo di non poter più sposare Renzo (vedo capitolo 26 – episodio Lucia con Donna Prassede)
- usa la sua astuzia e diplomazia a fin di bene (vedi capitolo 3)
Questa dimensione completamente umana diviene per Manzoni superiore creandole attorno un clima di eccezionalità ed elevazione del sentimento e del pensiero ad una sfera religiosa ed intima. Questa intimità, suffragata da un forte sentimento religioso che la fa credere fortemente nella Provvidenza, ci presenta Lucia come una figura importante nel romanzo, che dopo una lunga serie di peripezie, riesce a coronare il proprio sogno d’amore, che incarna la storia umana ed il vero assoluto.
Lucia come personaggio verticale: la sua funzione nel romanzo
Lucia rappresenta l’ideale, il diritto, la ragione illuminata dalla grazia, la verità, la riflessione.
Lo vediamo come:
- il rapporto con Dio tramite Padre Cristoforo, suo confessore e al quale confida la persecuzione da parte di don Rodrigo di cui è oggetto
- l’innocenza che misura la corruzione di Gertrude, la monaca di Monza (la “meraviglia sospettosa” cede e muta in “compassione” quando la monaca le racconta la sua vera storia)
- la compassione per il Nibbio
- l’incontro con Donna Prassede, nel quale Lucia mette in luce il contrasto tra l’intelligenza e l’opacità interiore della benefattrice
- protetta da Padre Cristoforo prima e dal Cardinale Borromeo dopo, che rappresentano la virtù cristiana
Immagine di copertina: © Biblioteca Braidense. Bozze delle illustrazioni per l’edizione de “I Promessi sposi” del 1840 / n. 024 – A cura di Guido Mura e Michele Losacco 16-12-2003 Cap. III Lucia Mondella
Per approfondire: Struttura e personaggi dei Promessi Sposi di Enzo Noè Girardi, Jaca Books
Articolo aggiornato il 4 Ottobre 2023 da eccoLecco