Lorenzo, o come dicevan tutti Renzo…era un giovin pacifico
Renzo Tramaglino: “lieta furia d’un uomo di vent’anni“
Renzo Tramaglino, meglio conosciuto come Renzo, è il protagonista maschile per eccellenza dei Promessi Sposi, è il promesso sposo di Lucia Mondella.
Di lui Alessandro Manzoni ci dice che è un “giovin pacifico“, “lieta furia d’un uomo di vent’anni“, di professione “filatore di seta“, ma anche contadino con il suo “poderetto che faceva lavorare e lavorava egli stesso, quando il filatoio stava fermo” (cap. II)
Renzo, come la maggior parte dei giovani, è impulsivo, e questa sua impulsività lo incastra in diverse situazioni, come per esempio la rivolta di San Martino a Milano. La sua impulsività lo porta ad essere anche ribelle quando subisce soprusi o ingiustizie.
E’ il secondo personaggio che incontriamo nel romanzo, quando “comparve davanti a don Abbondio, in gran gala, con penne di vario colore al cappello, col suo pugnale del manico bello, nel taschino de’ calzoni, con una cert’aria di festa e nello stesso tempo di braverìa, comune allora anche agli uomini più quieti.” (cap.II)
Aspetto e carattere di Renzo Tramaglino
Lorenzo o, come dicevan tutti, Renzo non si fece molto aspettare. Appena gli parve ora di poter, senza indiscrezione, presentarsi al curato, v’andò, con la lieta furia d’un uomo di vent’anni, che deve in quel giorno sposare quella che ama. Era, fin dall’adolescenza, rimasto privo de’ parenti, ed esercitava la professione di filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione, negli anni indietro, assai lucrosa; allora già in decadenza, ma non però a segno che un abile operaio non potesse cavarne di che vivere onestamente. Il lavoro andava di giorno in giorno scemando; ma l’emigrazione continua de’ lavoranti, attirati negli stati vicini da promesse, da privilegi e da grosse paghe, faceva sì che non ne mancasse ancora a quelli che rimanevano in paese. Oltre di questo, possedeva Renzo un poderetto che faceva lavorare e lavorava egli stesso, quando il filatoio stava fermo; di modo che, per la sua condizione, poteva dirsi agiato. E quantunque quell’annata fosse ancor più scarsa delle antecedenti, e già si cominciasse a provare una vera carestia, pure il nostro giovine, che, da quando aveva messi gli occhi addosso a Lucia, era divenuto massaio, si trovava provvisto bastantemente, e non aveva a contrastar con la fame. Comparve davanti a don Abbondio, in gran gala, con penne di vario colore al cappello, col suo pugnale del manico bello, nel taschino de’ calzoni, con una cert’aria di festa e nello stesso tempo di braverìa, comune allora anche agli uomini più quieti.
I Promessi Sposi, Cap. II
Con chi parla Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi?
Renzo Tramaglino è la persona più social dei Promessi Sposi, infatti intrattiene moltissime relazioni con diversi personaggi in tutto lo svolgersi del romanzo.
Nel seguente grafico, realizzato da un progetto di Cross Library Services, è possibile vedere rappresentata tutta la rete di dialoghi che interessa il giovane.
Si nota che il suo è il bollo di maggiori dimensioni rispetto agli altri protagonisti della storia.
Le maggiori relazioni le ha con Lucia e Agnese, che possiamo dire quasi la sua famiglia, infatti Renzo chiama Agnese “madre“, con don Abbondio e padre Cristoforo, due delle figure religiose del romanzo, che nel sistema dei personaggi svolgono ruoli diversi.
Immagine di copertina: © Biblioteca Braidense – Bozze delle illustrazioni per l’edizione de “I Promessi sposi” del 1840 / n. 020 – A cura di Guido Mura e Michele Losacco 16-12-2003 – Cap. III – Renzo
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