Como: Alessandro Volta, la seta, le ville, la città romana.
Alla scoperta di Como
La città di Alessandro Volta, della seta, delle ville e della funicolare di Brunate
Como da sempre è riconosciuta come rinomata meta turistica del Lario, di quel Lago di Como al quale ha dato il nome, si trova in Lombardia sul ramo occidentale del lago, sulla gambetta sinistra della Y rovesciata, quasi simmetrica a Lecco.
Como è una cittadina elegante e molto vitale: il suo centro è sempre animato tutto l’anno. Dal respiro internazionale Como trova le sue radici nel I secolo a.C. in età romana.
Cosa fare e vedere a Como?
Como è una città che offre tanto e sotto diversi punti di vista.
Sicuramente passeggiando nel centro storico e sul suo lungolago potrei scoprire l’essenza della città comasca, tra storia, cultura e architettura:
- la Cattedrale, dai più chiamata Duomo che si affaccia sull’omonima piazza
- Palazzo Broletto, adiacente al Duomo
- i musei di Como: Museo Storico, Museo Archeologico, Tempio Voltiano, Pinacoteca
- la Porta Romana di accesso alla città fortificata
- le terme romane
- il faro di Brunate
- goderti la passeggiata sulla riva delle ville per scoprire: Villa Olmo, Villa Volonté, Villa Parravicini, Villa Gallia, Villa Saporiti, Villa Scacchi
- vivere il chilometro della conoscenza: un percorso culturale e naturalistico tra ville ed ettari di piante secolari
- la scultura The Life Electric disegnata da Daniel Libeskind
Comum Oppidum e Novum Comum: Como città romana
Dall’insediamento degli Orobi, antica popolazione di probabile origine ligure, passando per i Galli Insubri nel V secolo a.C. che fondarono un oppidum fortificato (città fortificata) ai Romani che nel 196 a.C. grazie al console Marco Claudio Marcello assoggettarono Como. Di questa operazione militari di rilievo ne parla Tito Livio e a Roma resta una lapide che recita De Comensibus et Insubribus (sui Comensi e sugli Insubri) a certificarne la gloria. Venne così fondato il Comum Oppidum, che fu distrutto un’incursione dei Raetii, scesi dalle Alpi nei primi decenni del I sec. a.C.
Nell’89 a.C. l’oppidum fu ricostruito ad opera del console Pompeo Strabone e trent’anni più tardi, nel 59 a.C., l’imperatore Giulio Cesare vi aggiunse cinquemila coloni, tra i quali vi erano cinquecento Greci. Como divenne così Novum Comum1. A questo periodo gli studiosi fanno risalire l’impianto urbano della città, ovvero la costruzione di una cinta muraria alta quasi 10 metri e spessa 2 metri, che si sviluppava su 4 lati con un tracciato di poco interno rispetto alle mure attuali, di origine medievali.
Le mura merlate erano intervallate da torri e sui quattro lati si aprivano 4 porte.
Como al suo interno aveva la tipica struttura ortogonale del castrum romano con cardo e decumano:
- il cardo, l’asse viario che va da nord a sud, corrisponde oggigiorno a via Indipenza;
- il decumano, l’asse viario che va da est a ovest che raggiungeva la porta praetoria (volta verso il nemico), oggi è costituito da via Cesare Cantù, via Bonanomi, via Vitani;
- il foro, ovvero il punto di incontro tra cardo e decumano, non trova riscontri archeologici e le posizioni degli studiosi sono in tal senso diverse.
1 – Della geografia di Strabone, libro quinto
E fu Como una mediocre abitazione: ma Pompeo Strabo, padre del gran Pompeo, la ripopolò dopo che i Reti abitanti al di sopra di essa l’avevano disertata; poscia Caio Scipione vi condusse anch’egli circa tre mila persone; ed all’ultimo il divo Cesare ve ne aggiunse ben cinque mila, fra’ i quali i più illustri furono cinquecento Greci. A costoro egli diede il diritto della cittadinanza, e gl’inscrisse nel novero dei coabitanti: né solamente si stabilirono essi in quel luogo, ma diedero anzi alla città il nome che portal al presente: perocchè tutti gli abitanti si dissero al pari di loro Neocomensi (Nuovi borghigiani): e interpretando questa parola si fece il nome di Novocomum. Vicino a questa città è il lago detto Lario, a cui somministra le acque il fiume Adua, che mette poi foce nel Po.
Como: città della seta
Como vanta una lunghissima tradizione nella produzione della seta, che trova le sue origini nel XV secolo, introdotta in Europa dal lontano Oriente.
Fu Ludovico Sforza detto “il Moro”, duca di Milano, a dare l’impulso alla coltivazione degli alberi di gelso, le cui foglie alimentano i bachi da seta. Un personaggio importante che rese Milano una grande Milano. Fu sempre lui a commissionare a Leonardo da Vinci L’Ultima Cena, ora patrimonio Unesco.
Prende vita così la coltivazione dei bachi dai quali si ottiene il prezioso filato, che ha reso Como indiscusso leader mondiale del tessuto serico.
Ricordiamo che in questo territorio, Lecco compreso, la coltivazione e lavorazione della seta occupava la maggior parte delle persone. Torcitoi, filatoi sono disseminati qua e là e oggigiorno restano visibili nei musei della seta: Museo della Seta a Como, Museo Abegg a Garlate, Museo Monti ad Abbadia Lariana.
Scopriamo i diversi punti di interesse a Como
- Duomo di Como
nell’omonima piazza Duomo contiguo al Palazzo Broletto è dedicato alla Beata Vergine Assunta. Il Duomo di Como è cattedrale, ovvero sede del vescovo della diocesi di Como.
Questo edificio religioso ha una particolarità: per dimensioni è il terzo in Lombardia, dopo il maestoso Duomo di Milano e l’elegante Certosa di Pavia.
La sua costruzione venne iniziata nel 1396 e proseguì per fasi per tre secoli e mezzo: venne ultimata la cupola nel 1744.
Al suo interno ospita preziosi arazzi, sculture, stucchi, dipinti e organi.
- Palazzo Broletto
Si trova di fianco al Duomo e rappresenta il simbolo delle istituzioni comunali in posizione strategica fra la Cattedrale e il Palazzo Vescovile. Edificato nel XII secolo.
L’edificio è composto da un blocco a pianta rettangolare, sviluppato su due piani di altezza e dalla torre che occupa la testata nord.
Fa parte del patrimonio comunale ed ospita uno spazio espositivo, una sala congressi.
- Tempio Voltiano
Alessandro Volta, l’inventore della pila, deve a Como i suoi natali e proprio nella sua città, nel centenario della sua morte, 1927, la città gli ha dedicato questo imponente monumento, inaugurato l’anno seguente.
Il tempio ospita un museo, dove è possibile ammirare oltre alle scoperte e alle invenzioni dello scienziato, apparecchi inventati o congegnati e gli strumenti utilizzati, anche ritratti e sculture, oltre che medaglie, oggetti personali e libri.
- Villa Olmo
Villa Olmo è una tra le ville più imponenti del Lago di Como e ci regala uno stile neoclassico. Si trova all’estremità nord – occidentale della città di Como, al termine della passeggiata Gelpi a lago, conosciuta anche come passeggiata sulla riva delle ville.
Il parco di Villa Olmo è pubblico, mentre la Villa è sede prestigiosa di mostre, manifestazioni e convegni.
- The Life Electric
Al centro del bacino del lago di Como antistante Piazza Cavour brilla il monumento dedicato ad Alessandro Volta dall’archistar Daniel Libeskind – “The Life Electric si ispira alla tensione elettrica tra due poli di una batteria, il grande dono di Volta all’umanità” – così lo stesso designer definisce questa scultura che ha donato alla città di Como.
Alta circa 13,75 metri (14,25 da terra), ha la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve e movimento.
- Basilica di S. Fedele
Fa capolino nell’omonima piazza al centro della città murata. E’ presumibile che questo potesse essere l’antico foro romano. La Chiesa prima era intitolata a Sant’Eufemia.
- Basilica di Sant’Abbondio
Sorge al di fuori della cinta muraria di Como ma vale davvero la pena di essere visitata. E’ un edificio religioso particolare per il fatto che ha due campanili gemelli e nel passato la sua posizione era strategica, perché si trovava sull’antica via Regina, che da Como costeggiava la sponda occidentale del Lago di Como mettendo in comunicazione Milano con le regioni del nord Europa attraverso i passi alpini.
Esempio di romanico.
- Porta Torre
Si erge con i suoi 40 metri di altezza questa torre medievale, edificata nel 1192 per volere del podestà Uberto de’ Olevano, ed è la porta d’ingresso al centro storico di Como per la via Cantù.
- Terme romane
1500 metri quadrati di terme risalenti alla seconda metà del I secolo d.C. Grazie ad un lavoro di recupero e restauro sono visitabili grazie ad un percorso con passerelle.
- Faro di Brunate
Un altro dono in memoria dello scienziato comasco Alessandro Volta. Eretto come il Tempio Voltiano nel 1927, centenario della morte.
Torre ottagonale, 29 metri d’altezza, il faro di Brunate è ancor oggi uno dei fari più visitati al mondo. Come raggiungerlo? Con la caratteristica funicolare Como-Brunate.
Como: eventi da non perdere
Sicuramente nel periodo natalizio la Città dei Balocchi.
Dove dormire a Como
Booking.comCome arrivare a Como
- in auto
da Lecco / percorrendo la statale da Lecco verso Milano, svoltare a destra Erba/Como e proseguire fino a Como. Tempo circa 40 minuti
da Milano / A9 Milano-Como-Chiasso
- in aereo
da Bergamo / A4 direzione Torino, A8 direzione Varese, A9 per Como Chiasso
da Milano Linate / tangenziale est direzione A4 – A8 direzione Varese – A9 direzione Como Chiasso. Tempo circa 40 minuti
da Milano Malpensa / SS direzione Milano e poi A9 direzione Como Chiasso oppure Autostrada A8 direzione Milano e poi A9 direzione Como Chiasso. Tempo circa 35 minuti
- in treno
da Milano Centrale/ treni per Como in partenza ogni ora
Articolo aggiornato il 27 Giugno 2022 da eccoLecco