1972 La Colonna Infame di Nelo Risi
Dal saggio storico di Alessandro Manzoni, il racconto-denuncia dello sciagurato processo ai presunti “untori” della peste.
Nel 1972 Nelo Risi porta sul grande schermo La colonna infame di Alessandro Manzoni. Ci troviamo negli anni delle leggi sul terrorismo, e le tematiche di questa appendice dei Promessi Sposi risultano attuali.
Il film fedele al saggio storico di Manzoni, racconta la storia di Guglielmo Piazza, commissario di sanità del rione di Porta Ticinese, che viene accusato da due donne di essere l’untore e colpevole del dilagare del morbo. Arrestato, Guglielmo si proclama inizialmente innocente, ma le torture e la promessa di impunità se si professerà colpevole e accuserà di complicità Giacomo Mora, un povero barbiere, lo porteranno a confessare una colpa non commessa. Torturato a sua volta, anche il barbiere cede e si autodenuncia. I due tentano di coinvolgere nel loro processo un nobile spagnolo, nella speranza di essere risparmiati, ma il potente viene assolto, mentre Mora e Piazza vengono condannati a morte. Dopo aver attraversato la città su un carro e aver subito la mutilazione della mano destra e lo stritolamento delle ossa, vengono bruciati vivi. La casa di Mora che viene demolita e al suo posto le autorità fanno costruire la cosiddetta “Colonna Infame”
Risi e Vasco Pratolini lavorano alla sceneggiatura con grande attenzione al testo di Manzoni. I dialoghi seguono da vicino i verbali processuali, mentre gli interrogatori dei presunti untori vengono raccontati per immagini. Ma nonostante questo talvolta la regia indugia nel truculento perdendo la sobrietà tipica del testo.
Per la scenografia viene ingaggiato l’architetto Balsan, incaricato di ricostruire a Cinecittà la Milano del 1600. Il risultato sarà un complesso infernale dai gironi culminanti nelle celle della tortura, dove soni rinchiusi gli indagati. La fitta penombra, in cui si muovono i personaggi, è però interrotta da fasci di luce. E il contrasto vuole mettere in evidenza la doppiezza della giustizia manzoniana, del suo credersi “luce” ed essere invece “ombra”.
Scheda tecnica del film
- Regia: Nelo Risi
- Sceneggiatura: Nelo Risi e Vasco Pratolini
- Interpreti: Pierluigi Aprà, Andrea Aureli, Martin Balsam, Helmut Berger, Lucia Bosé, Vittorio Caprioli, Dino Mele, Francisco Rabal, Sergio Tofano, Steffen Zacharias
- Musica: Giorgio Gaslini
- Produzione: Filmes
- Durata: 105’
Articolo aggiornato il 8 Gennaio 2021 da eccoLecco