I Promessi Sposi di Amilcare Ponchielli: opera lirica
Amilcare Ponchielli (31 agosto 1834 – 16 gennaio 1886) è cremonese di nascita ma è legato alla città di Lecco, grazie all’amicizia con Antonio Ghislanzoni, librettista dell’Aida di Giuseppe Verde ed esponente della scapigliatura milanese.
Ponchielli viene a Lecco nel 1876 durante il viaggio di nozze con la soprano Teresa Brambilla, che interpreta Lucia nei Promessi Sposi, e proprio grazie al Ghislanzoni frequenta gli scapigliati a Maggianico e proprio qui decide di costruire una villa dove trascorrere le vacanze.
L’architetto incaricato per il progetto è Attilio Bolla: villa Ponchielli viene edificata nel 1880 e pochi mesi sorge anche villa Brasilia, la villa vicina voluta dal compositore brasiliano Antônio Carlos Gomes, con un progetto dello stesso architetto.
Entrambe le ville, divise da una via sono immerse in un bellissimo parco. Attualmente Villa Gomes ospita la scuola civica di musica Zelioli e il parco di Villa Gomes è aperto al pubblico, mentre Villa Ponchielli, anch’essa di proprietà comunale è chiusa per ristrutturazione.
Maggianico è davvero un centro di incontro per i letterati ed artisti dell’Ottocento.
Ponchielli è legato anche a:
- Bergamo, dove nel 1881 diventa maestro di cappella presso la basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo Alta,
- Milano, dove nel 1883 è nominato insegnante di composizione al Conservatorio di Milano dove ebbe tra i suoi allievi Puccini e Mascagni.
I Promessi Sposi: le diverse tappe
Amilcare Ponchielli scrive un’opera lirica che porta lo stesso nome del celebre romanzo di Alessandro Manzoni.
E’ un’opera un po’ travagliata, che alla fine però trova un grande riscontro. Vediamo le tappe:
- 30 agosto 1856
I Promessi Sposi vanno in scena al Teatro Concordia di Cremona, ma il libretto scritto a più mani ebbe riscontro di pubblico solo a livello locale.
Questo è un particolare periodo storico, infatti siamo nella fase decisiva del Risorgimento italiano, momento in cui il romanzo di Manzoni viene visto e considerato una delle manifestazioni più rappresentative dell’identità culturale nazionale. Su questi presupposti Ponchielli decide di comporre un’opera che rappresenti ugualmente la tradizione e la cultura italiana in ambito musicale.
Ricordiamo che il compositore è giovanissimo: ha solo 22 anni.
- 4 dicembre 1872
I Promessi Sposi vengono rappresentati al Teatro Dal Verme a Milano con un libretto completamente rivisto a cura di Emilio Praga.
Il contesto storico è cambiato: l’Italia si è unificata ed è indipendente, ma il Regno sta attraversando la prima grande crisi sociale, economica e culturale, nella quale anche la Chiesa è coinvolta. Sul fronte musicale vi sono discussioni in merito al ruolo dell’arte nel nuovo assetto culturale: da un lato la sprovincializzazione e il superamento del melodramma risorgimentale, dall’altro un’apertura verso i repertori stranieri d’oltralpe, verso il Grand opéra di Meyerbeer, il Dramma wagneriano, il sinfonismo e il quartettismo, sempre nell’ottica di riaffermare la fede alla propria storia e all’identità nazionale.
In questo “scontro” di visioni Ponchielli cerca di fondere i nuovi elementi più avveniristici alla tradizione, creando così un’opera che ha riscosso un notevole successo e ha decretato il successo e la fama nazionale del musicista, che vale al compositore anche un contratto con la Ricordi, prestigiosa casa editrice musicale italiana.
I Promessi Sposi: opera lirica in 4 atti
Nonostante l’opera di Amilcare Ponchielli porti il nome preciso dell’opera letteraria, è caratterizzata da una certa infedeltà al testo di Manzoni, infatti sono presenti solo alcuni personaggi:
- don Rodrigo
- l’Innominato
- cardinale Borromeo
- Signora di Monza
- Fra Cristoforo
- Lucia
- Agnese
- Renzo
- il Griso
- il Nibbio
- Tonio
Don Abbondio, Perpetua sono proprio assenti.
Vi proponiamo il video dell’opera I Promessi Sposi di Amilcare Ponchielli – Edizione originale Sala Giuseppe Verdi – Conservatorio “G. Verdi” di Milano 25 ottobre 2015
Interpreti:
Lucia: Baek Min-Ah
Renzo: Kim Hyuksoo
Don Rodrigo: Tian Hao
Fra Cristoforo: Victor Sporyshev
La Signora di Monza: Olivia Antoshkina
Agnese: Caerina Piva
Griso: Kim Chiyong
L’Innominato: Pasquale Conticelli
Cardinale Borromeo: Giovanni Impagliazzo
Tonio: Wang Chuan
Coreografia: Simone Magnani
Orchestra e Coro del Conservatorio “G. Verdi” di Milano
Violino solista:Michele Torresetti
Maestro del coro: Maria Grazia Lascala
Direttore: Marco Pace
Regia: Sonia Grandis
Articolo aggiornato il 9 Giugno 2022 da eccoLecco