Aida: 150 anni dalla prima teatrale europea
L’opera drammatica di Giuseppe Verdi ed Antonio Ghislanzoni in scena per la prima volta in Europa l’8 febbraio 1872 al Teatro alla Scala di Milano
Alla famosissima opera verdiana Aida del musicista di Busseto, Giuseppe Verdi, è legato il nome del lecchese Antonio Ghislanzoni, librettista del capolavoro del melodramma italiano.
Un grande onore per la nostra città, una figura ancora poco valorizzata dalla sua città, che ha dato vita all’identità culturale musicale di Lecco, in quel polo della scapigliatura che lui rese vivo a Barco di Maggianico, dove oggi troviamo Villa Gomes con il suo parco, allora Villa Brasilia del compositore brasiliano Antonio Carlos Gomes, e vicino Villa Ponchielli, dell’omonimo compositore italiano Amilcare Ponchielli.
Aida: le due prime assolute
- 24 dicembre 1871
La prima rappresentazione assoluta dell’opera di Verdi ha visto come palcoscenico il Teatro Khediviale dell’Opera del Cairo in Egitto, ma il compositore non diresse personalmente l’opera e neppure diede risalto alla première dell’opera, per protestare contro la presenza di sole autorità e politici. - 8 febbraio 1872
La prima europea e la vera consacrazione dell’opera lirica di Verdi avviene al Teatro alla Scala di Milano.
Aida è un’opera che rappresenta la struggente storia d’amore e di potere nella quale si intersecano le drammatiche vicende dei tre protagonisti:
- la sfortunata Aida, principessa etiope e schiava egizia
- Radamès, prode guerriero comandante dell’esercito egizio
- Amneris, la passionale figlia del faraone
Perché l’Aida viene rappresentata per la prima volta in Egitto?
l viceré (khedivé) d’Egitto, Ismail Pascià, grande appassionato di opera verdiana (il 19 agosto 1867 assistette ad una recita parigina di Don Carlos), chiese a Verdi di realizzare una composizione musicale di gran prestigio per inaugurare il 1 novembre 1869 il nuovo teatro d’opera del Cairo.
Il maestro declinò inizialmente l’invito e il vicerè ripiegò su un nuovo allestimento del Rigoletto.
Ma qualche settimana più tardi, il 17 novembre 1869), ci fu l’apertura del Canale di Suez e si ripresentò una nuova occasione perchè il vicerè Pascià avanzasse una nuova richiesta a Giuseppe Verdi: realizzare un’opera che potesse «costituire uno dei ricordi più preziosi del suo regno».
Grazie all’intermediazione del suo luogotenente in Europa Paul Draneth Bey, che possedeva una splendida villa (Villa Pascià) a Oggebbio sul lago Maggiore, Verdi si convinse a comporre Aida che ancora oggi resta una delle opere liriche più famose al mondo.
Aida150: celebrazioni di un’opera di fama mondiale
Il Ministero della Cultura desidera ricordare entrambe le date legate all’opera, accompagnando il pubblico a compiere un viaggio esotico nella terra dei faraoni grazie a:
- bozzetti di scena
- figurini di costumi
- manifesti pubblicitari
- documenti epistolari
- abbozzi musicali
- partiture operistiche
Un lavoro di ricerca in numerosi archivi (Archivio di Stato d’Italia e di Parma, Archivio storico Ricordi), biblioteche, teatri e musei dello Stato che consentono grazie ai materiali delle rispettive collezioni di poter ricostruire il processo creativo che ha portato all’allestimento di questo capolavoro operistico di fama mondiale ed al contempo di svelare aneddoti storici che legano la città di Milano al Cairo.
Uno speciale contributo nella scelta dei documenti è arrivato da Fabrizio Della Seta, già professore nel Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, Università di Pavia, sede di Cremona.
Il poster della campagna è un’immagine simbolica: alcune testimonianze cartacee sono state digitalmente ritagliate e ricomposte per dar vita a un manifesto emblematico, un collage con i titoli dell’Aida così come questi apparivano sui documenti originali.
SAVE THE DATE: 17 marzo 2022 / mostra al Museo Egizio di Torino “Aida figlia di due mondi”
Per maggiori info visita Aida150 – Ministero della Cultura
Articolo aggiornato il 16 Gennaio 2022 da eccoLecco