“Ma noi siamo di sangue, non di ghiaccio. E dobbiamo ricordarcelo, sempre, anche quando ci sembra di scioglierci…”. Le parole di Bianca non avrebbero mai più lasciato Ranocchia.
Il nuovo libro di Mattia Conti, già Premio Campiello Giovani
“Di sangue e di ghiaccio” nella Lecco contadina di fine Ottocento
Non partiamo mai per le vacanze senza mettere in valigia un buon libro, ma quest’anno decidiamo che sarà un lecchese, Mattia Conti, a farci compagnia con il suo romanzo di esordio: “Di sangue e di ghiaccio” ed. Solferino.
Non sappiamo nulla di lui e tanto meno del suo libro. Siamo lettrici curiose. E con grande stupore, fin dalle prime pagine, iniziamo un viaggio nel tempo dove riconosciamo ogni luogo, ogni angolo della nostra città e del nostro lago. Ill racconto non si svolge al giorno d’oggi, ma in un’epoca lontana, che non ci appartiene: la Lecco contadina di fine Ottocento.
Il protagonista è Ranocchia, un giovane balbuziente di aspetto sgradevole e di umilissime origini, che rifiutato dalla sua stessa famiglia fugge dalla vita nei campi per arrivare a Lecco con il sogno di diventare attore di teatro. Sarà la vita vera a fare di lui un assoluto eroe romantico, capace con i suoi silenzi e i suoi atti di coraggio di giungere all’essenza di ogni essere umano posto sul suo cammino.
Non vogliamo svelarvi la trama. Un romanzo ti deve sorprendere come la vita. Vi diremo solo che Mattia è stato abilissimo nel tessere una trama non solo avvincente, ma anche ricca di storie e personaggi che non ti aspetti.
Ispirato dalle sue ricerche negli archivi delle cartelle cliniche dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale San Martino di Como, Mattia non è mai banale e mantiene, pur nell’invenzione dei personaggi, un’attenta adesione alla realtà storica dei luoghi e delle atmosfere che ci è piaciuta tantissimo.
L’unico personaggio che incontriamo nel romanzo realmente vissuto è Antonio Ghislanzoni, a cui l’autore dedica un ruolo non indifferente nella storia. È infatti studiando i suoi scritti che Mattia trova la “scintilla” per la nascita del suo romanzo. Forse questo è il suo modo per rendere omaggio a un grande lecchese, forse ai più ancora sconosciuto.
Vi lasciamo con la citazione di Steinbeck con la quale Mattia apre il suo romanzo:
“Questa è la storia dell’umanità. Penso che se potessimo tagliare via il rifiuto gli esseri umani non sarebbero quello che sono. Forse ci sarebbero meno pazzi. Sono fermamente convinto che ci sarebbero meno carceri. È tutto qui: l’esordio, l’inizio.”
John Steinbeck, La Valle dell’Eden
A proposito di Mattia Conti
Mattia Conti nasce a Molteno (Lecco) nel 1989. Nel 2011 vince il Premio Campiello Giovani con Pelle di legno e nel 2013 ottiene il Premio Prada Journal con il racconto Gli occhi di Malrico (pubblicato nella collana digitale Zoom Feltrinelli). Oggi coltiva la passione per scrittura occupandosi di format e sceneggiatura presso una casa di produzione televisiva e cinematografica.
Articolo aggiornato il 14 Luglio 2020 da eccoLecco