La Chiesa di San Giorgio lungo il sentiero del Viandante a Mandello è un prezioso gioiello dell’arte romanica con affreschi del tardo Quattrocento.
Chiesa di San Giorgio a Mandello del Lario
Lungo il sentiero del viandante un piccolo scrigno con affreschi del XV secolo
Se ti trovi a Mandello del Lario oltre al museo della Moto Guzzi o alla classica passeggiata nel centro storico, devi fare una tappa alla Chiesa di San Giorgio lungo il sentiero del viandante.
Questa chiesa è un classico esempio di Romanico risalente all’Alto Medioevo. Sebbene non vi siano documenti che ne attestino l’effettiva costruzione, vi sono diversi elementi dai quali si deduce che l’edificio religioso non sia posteriore al XII secolo. Infatti, durante i lavori di restauro avvenuti tra il 1934 e il 1941 per ripristinare il pavimento dell’attuale presbiterio si trovarono le fondazioni di una precedente struttura absidale, dal caratteristico andamento semicircolare.
Struttura architettonica della Chiesa di San Giorgio
- unica navata
- soffitto a capriate a vista
- finestre monofora
- abside nascosta sotto il presbiterio
- colonne scolpite a nastri e a croci greche
La stupefacente bellezza di questa chiesa mandellese è rappresentata dal vasto ciclo di affreschi datati 1475-1485, che sarebbe opera di maestri piemontesi dell’area di Mondovì facenti riferimento ad esperienze lombarde.
Questo ciclo orna gran parte delle pareti della navata, l’arco trionfale ed il presbiterio.
Oltre ai motivi devozionali (sulla parete meridionale), sul fondo del presbiterio è raffigurata la Crocifissione, ma certamente resta impresso l’arco trionfale che centralmente rappresenta Cristo giudice, affiancato dai profeti Ezechiele ed Isaia,dalle schiere angeliche, da gruppi di patriarchi e da figure di Santi.
Sulla parete a destra del Cristo è rappresentato l’Inferno: il diavolo che ne è il custode ed una schiera di dannati, sono raffigurai anche i sette vizi capitali; mentre sulla parete a sinistra, più articolata nel dipinto, è rappresentata la Resurrezione dei giusti che, accolti da San Pietro, San Paolo e dalla Vergine, accedono al cielo secondo una gerarchia raffigurata dai piani di un castello.
Approfondimenti sul ciclo degli affreschi della Chiesa romanica di San Giorgio
- Arco trionfale
Al vertice dell’arco trionfale è rappresentato Cristo giudice circondato dagli angeli e affiancato dai profeti Ezechiele e Isaia. A destra e a sinistra si vedono le nove schiere angeliche raggruppate in sei terne. Subito sotto, da entrambe le parti, si trovano due gruppi di patriarchi (tre e tre).
Nella fascia più bassa sono rappresentati due gruppi di tre santi:
– a sinistra (dalla parte delle donne) Santa Brigida, la Vergine col Bambino e Sant’Agata;
– a destra (dalla parte degli uomini) San Biagio, San Bernardino e San Michele Arcangelo.
- Parete di fondo del presbiterio
Vi è affrescata invece una Crocifissione stilisticamente diversa rispetto agli altri affreschi della Chiesa, forse opera di un pittore locale.
- Parete laterale destra (rispetto al portone d’ingresso)
Rappresentazione dell’Inferno:
– in basso a sinistra, si vede la porta dell’Inferno con un mostruoso diavolo a far da custode: è Minosse, che accoglie i dannati (Dante nella Divina Commedia ce lo descrive custode e giudice dell’Inferno);
– al centro, un po’ rovinata, è raffigurato il re dell’Inferno, Lucifero, e si vedono anche i dannati che subiscono le pene cui sono condannati secondo la regola del contrappasso dantesco;
– a destra troviamo l’albero dei dannati, un originale albero secco sui cui rami vengono infilzati una miriade di peccatori, partendo dai più potenti in alto fino agli umili più in basso.
Un particolare dell’albero dei dannati: piccoli cartigli indicano le categorie sociali (dalle più umili alle più elevate) cui i dannati appartengono.Sopra la raffigurazione degli Inferi vengono rappresentati i sette vizi capitali compaiono incatenati davanti a Minosse. Essi sono rappresentati nell’ordine seguente (da sinistra a destra): avarizia (avaricia), invidia, accidia (acidia), ira, gola (gula) lussuria (luxuria), superbia (supbia).
Nell’affresco i nomi sono perfettamente leggibili lungo il cartiglio che pudicamente copre le loro parti intime.
- Parete laterale sinistra (rispetto al portone d’ingresso)
Qui è rappresentata una scena molto articolata, il programma della salvezza: il limbo, il purgatorio e la Resurrezione dei morti verso il Paradiso.
Il limbo è raffigurato come l’imboccatura di una grotta nel cuore di una montagna. Si vedono sulla sinistra una moltitudine di bambini avvolti in fasce e cuffie, sono le piccole creature morte prime che venissero puliti dal peccato originale con il Battesimo. Sopra di loro si legge chiaramente la frase “QVESTO SIE LO LINBO”.
Accanto a loro si trova un’insieme di persone decisamente più grande per dimensioni: sono i peccatori nudi e redenti che si rivolgono in direzione del Purgatorio. Sembrano quasi uscire da un cratere, avvolti da fiamme serpeggianti.
A destra della porta sono rappresentate la risurrezione dei morti e l’entrata in Paradiso dei beati, accolti da San Pietro (in abiti papali) e San Paolo (con la spada in mano). Sulla destra dell’affresco, in alto, si vede la Madonna circondata dagli angeli che contempla le sette opere di misericordia, attraverso cui si manifesta la virtù teologale della carità.
Le sette opere di misericordia (dall’alto verso il basso) sono:
– dar da mangiare agli affamati
– dar da bere agli assetati
– vestire gli ignudi
– visitare gli ammalati
– alloggiare i pellegrini
– visitare i carcerati
– seppellire i mortiSimbolicamente viene raffigurata la via di salvezza verso il Signore mediante dei segni molti evidenti: la mano colma di doni e la porta aperta all’accoglienza.
Per maggiori informazioni rivolgersi alla Parrocchia di Abbadia Lariana
www.parrocchiadiabbadialariana.it
Articolo aggiornato il 8 Giugno 2022 da eccoLecco