Como
Gravedona nell’alto Lago di Como
Lungo la via Regia, località turistica amata dall’Europa del Nord
Gravedona è una rinomata località turistica dell’alto Lario e si trova sul ramo occidentale del lago di Como lungo l’antica via Regia, divenuta poi Strada Regina, una delle vie di comunicazione più antiche che dalla pianura milanese conduceva fino a Chiavenna e ai passi transalpini, per poi innestarsi sulla via Francisca che porta fino a Coira.
Cosa fare e vedere a Gravedona
Per essere un piccolo paese, Gravedona ha tante chiese, che riflettono l’importante ruolo che questo territorio ha avuto per la diffusione del cristianesimo.
- Chiesa di S. Maria del Tiglio
Si affaccia sul lago di Como: è stata edificata in prossimità della riva e ci racconta l’epoca romana, infatti in questa area due are romane, rispettivamente all’esterno e all’interno della chiesa
- Chiesa parrocchiale di San Vincenzo
Si trova vicino alla chiesa di Santa Maria del Tiglio ed è stata costruita nella seconda metà del XV secolo.
Struttura architettonica con pianta ad unica navata con archi trasversali, cappelle laterali e profondo presbiterio rettangolare.
A destra della navata, sotto la casa parrocchiale, si apre il vano dell’abside romanica, rinvenuta durante campagne di scavo archeologico, che conserva i resti di un pavimento musivo romano.
- Chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo
Si trova in posizione collinare rispetto al centro abitato di Gravedona, in posizione parallela rispetto la Via Regina.
Secondo la tradizione, il luogo in cui è stata eretto l’edificio religioso coincide con il luogo dove avvenne il martirio dei due santi e dove esisteva una chiesa dedicata a San Fedele.
Epoca di costruzione: 1530 – 1533
- Chiesa Santa Maria delle Grazie e Convento Agostiniano
Sono ubicati vicino alla Chiesa dei SS. Gusmeo e Matteo, in posizione panoramica sul Lario.
La chiesa di S. Maria delle Grazie a Gravedona è stata fondata nel 1467 sul luogo dell’ oratorio paleocristiano di S. Salvatore (in uso dal VI al XV sec.).
Presenta un’aula unica, con archi trasversali, ha pareti divise in comparti e disegnate da nicchie a sesto acuto, che delimitano le cappelle.
All’esterno possiamo ammirare i due portali rinascimentali marmorei scolpiti.
Il tesoro della chiesa è custodito al suo interno: un vasto ciclo di affreschi dei primi decenni del Cinquecento impreziosisce quasi per intero le sue pareti.Vicino alla chiesa troviamo il convento degli eremitani di S. Agostino, soppresso nel 1771, poi alienato ai privati e successivamente abbandonato per parecchi decenni fino al recupero ad uso di biblioteca.
Il convento si articola intorno ad un chiostro con portico ad archi ogivali su colonnine, per tre lati in pietra e uno in cotto, affrescato con Storie della vita di Gesù e Santi agostiniani da Domenico da Lugano e, forse, Bernardino de’ Donati. - Casa di villeggiatura di Alessandro Volta
Gravedona, nel suo centro storico, racchiude gli edifici più antichi, tra i quali anche la casa dove soggiornò in villeggiatura lo scienziato comasco.
- Palazzo Gallio
Eretto su un promontorio roccioso prospiciente il lago sui ruderi di una fortificazione, di cui ne conserva alcune porzioni murarie a lato della scala di accesso verso il giardino, il palazzo Gallio si mostra con tutta la sua imponenza e l’inconfondibile forma cubica.
L’edificio fu realizzato come dimora del Cardinal Tolomeo Gallio, signore del Contado delle Tre Pievi nel 1586.
Dal punto di vista architettonico è organizzato su una pianta quadrata con quattro torri angolari.
Si può ben dire che Gravedona merita proprio una gita, perché oltre ad essere baciata dal lago di Como offre tanti siti di interesse storico e religioso, con i relativi patrimoni d’arte.
E come tutte le località lacustri, a Gravedona non mancano certo le possibilità per praticare gli sport d’acqua.
Ma risulta anche una base di partenza per interessanti escursioni, tra le quali sicuramente suggeriamo la Riserva Naturale del Pian di Spagna.
Dove dormire a Gravedona
Booking.comCome arrivare a Gravedona
Immagine di copertina: Emilio Buzzella
Articolo aggiornato il 9 Giugno 2022 da eccoLecco