La città della regina Teodolinda che custodisce il suo tesoro
Monza: la città dai mille volti legata alla regina Teodolinda
Dai Longobardi, agli Asburgo fino ai Savoia
Monza è una città con diverse anime, che riflettono la sua storia.
Conosciuta sicuramente per il Gran Premio di Monza di Formula Uno, Monza offre davvero uno spaccato di storia e cultura che racconta le diverse epoche che l’hanno attraversata:
- la tradizione longobarda legata alla regina Teodolinda, con il Duomo ed il suo Tesoro
- lo sfarzo degli Asburgo, Napoleone e i Savoia, di cui troviamo tracce nella Reggia di Monza
Monza ci accoglie in un centro storico dall’atmosfera sobria e raccolta, attorno al quale si è sviluppata la moderna ed efficiente cittadina.
Storia e natura si intrecciano regalandoci una città da scoprire in tutte le sue sfaccettature.
Monza è anche legata al capolavoro letterario di Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, che ci parlano di Monza nella figura della controversa Monaca di Monza, ovvero Marianna de Leyva.
Siete pronti a conoscere Monza? Iniziamo così!
Monza: la storia
I Longobardi e la regina Teodolinda
La città di Monza lega il suo nome e le sue origini alla regina Teodolinda.
Una leggenda narra che alla regina, mentre riposava in prossimità del fiume Lambro, apparve in sogno una colomba che le avrebbe detto – Modo – (“qui” in latino medievale) e lei avrebbe risposto – Etiam – (“certo”). Dall’unione di queste due parole nasce il toponimo Modoetia, l’antico nome di Monza.Proprio nel punto in cui avvenne questo sogno, Teodolinda fece erigere, verso il 595, un palazzo ed un cappella in onore di San Giovanni Battista, che venne poi trasformata nell’omonima basilica, l’attuale Duomo di Monza, che custodisce il tesoro di Teodolinda: primo tra tutti i doni lasciati la Corona Ferrea.
- I Visconti
Monza ci parla del suo passato sotto il dominio della potente famiglia milanese dei Visconti grazie alle:
– forme gotiche del Duomo
– alla costruzione del castello (per volere di Galeazzo I) e della cinta muraria (1333-1336), voluta da Azzone Visconti, pochi anni prima in cui fece costruire le mura del borgo di Lecco (1336) e il ponte sul fiume Adda, ad oggi visibile come vallo delle mura.
- Il dominio spagnolo (1525 – 1700)
Monza, appartenente al ducato di Milano, vive il periodo della dominazione spagnola e tra questi signori che abitano il borgo troviamo la famiglia De Leyva, a cui appartiene Virginia, la monaca di Monza.
- Dominio austriaco
Sotto gli Asburgo Monza vive una vera e propria rinascita culturale, urbanistica ed economica, che trova il suo apice nella costruzione della Villa Reale nel 1777, su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini, lo stesso della Reggia di Caserta.
- Età napoleonica
Con l’incoronazione di Napoleone nel 1805, la Villa diviene la residenza del figliastro Eugenio di Beauharnais.
In questo periodo vengono acquisiti nuovi terreni che porranno alla realizzazione del grande Parco Reale.
- Restaurazione
Con la caduta di Napoleone Monza ritorna agli Asburgo, che sviluppano le infrastrutture, realizzando la prima tratta ferrata del Nord Italia (1840): la Milano-Monza.
- I Savoia
Con l’annessione del Lombardo-Veneto allo Stato del Piemonte, Monza intreccia la storia dei Savoia.
Villa Reale diventa la residenza privilegiata da Umberto I, che trova la morte per assassinio proprio qui il 29 luglio 1900.
Monza: cosa vedere nel centro storico
Monza, con un passato di vicus romano e con la sua impronta medievale (sebbene le mura siano state abbattute in toto nel 1813) ci regala oggi delle preziosità uniche, legate al suo ricco passato.
Cosa possiamo vedere e visitare se ci troviamo a Monza?
- il Duomo di Monza (Insigne Basilica Collegiata di San Giovanni Battista)
– costruito, come lo vediamo oggi, a partire dal 1300, sotto il dominio dei Visconti, nel luogo in cui nel passato sorgeva la cappella voluta dalla regina Teodolinda
– facciata in stile gotico in marmo; la facciata ha subito degli interventi nella seconda metà del Trecento su progetto e lavoro dell’architetto Matteo da Campione
– all’interno ospita la Cappella di Teodolinda, un’esempio meraviglioso di gotico internazionale che ci racconta la leggenda della regina longobarda in 45 scene, che si sviluppano su 500 mq con 800 personaggi. Opera iconografica della famiglia Zavattari, realizzata alla metà del secolo XV.
Potremmo definirla la Cappella Sistina di Lombardia. Per approfondire guarda il video sulla Cappella di Teodolinda .
La cappella custodisce, nell’altare-reliquario, la Corona Ferrea, la corona di Teodolinda. Un oggetto prezioso di arte orafa carolingia, che secondo la leggenda ingloba al suo interno uno dei chiodi della croce di Gesù.
- il Museo e Tesoro del Duomo
A fianco del Duomo, è un museo che merita sicuramente di essere visitato, in quanto ospita una collezione unica al mondo: dal tesoro dei re Longobardi ai doni di Napoleone I.
Ma ci racconta anche la storia del Duomo di San Giovanni lunga più di 1400 anni.
- i Musei Civici, ex casa degli Umiliati
A pochi passi dal Duomo, in via Teodolinda, consigliamo una visita a questo museo che raccoglie il patrimonio delle raccolte della Pinacoteca Civica e del Museo Storico.
Tra le diverse opere d’arte presenti segnaliamo per importanza i dipinti e le sculture della seconda metà dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento di Mosè Bianchi, Pompeo Mariani, Anselmo Bucci, Arturo Marini, Marino Marini.
- il Palazzo Civico
anche conosciuto come Palazzo Comunale si trova in piazza Trento e Trieste, antica piazza del mercato medievale, e colpisce la nostra attenzione per la sua imponenza.
Costruito tra il 1926 e il 1937 presenta forme eclettiche, che richiamano la tipologia dei palazzi tardo rinascimentali.
Architettonicamente presenta una pianta regolare con corte interna. L’edificio si sviluppa su tre piani.
- piazza Trento e Trieste
Facciamo un tuffo nel passato: provate a chiudere gli occhi ed immaginarvi questa piazza senza gli edifici circostanti.
Questa grande piazza era anticamente conosciuta come Pratum Magnum e nel medioevo qui si svolgeva il mercato del bestiame e delle merci.
La piazza è stata oggetto di una riqualificazione (2005 – 2009): sono stati introdotti elementi che rimandano alle attività svolte in passato.
Guardiamo i due portali, che si ispirano alle “chiodere” usate per la tradizionale lavorazione dei panni lana, mentre i due piccoli canali ricordano il percorso della Roggia Pelucca e le formelle nella pavimentazione riproducono i marchi delle famiglie di mercanti del XV secolo.
- il Monumento ai Caduti
spicca nel centro della piazza Trento e Trieste.
Opera di Enrico Pancera, rappresenta L’ondata vittorioso d’assalta raffigurata da dodici possenti figure.
- il Palazzo degli Studi, ex Seminario
si trova lungo il lato maggiore di Piazza Trento e Trieste.
Realizzato sulle preesistenze dell’antica chiesa di S. Francesco (XIV secolo), ha subito diversi cambi di destinazione d’uso nel corso dei secoli.
Nato come chiesa con convento, che viene soppresso nel 1784, l’edificio viene destinato, secondo il progetto dell’architetto camerale Marcellino Segrè, a sede del nuovo ospedale di Monza creato durante la riforma sanitaria del governo di Maria Teresa d’Austria.
Pochi anni più tardi, nel 1792, l’istituzione ospedaliera fu nuovamente spostata presso l’antica sede di S. Gerardo, lasciando la chiesa ed il convento di S. Francesco, che furono adibiti a seminario arcivescovile.
Il seminario necessitava di nuovi spazi e così furono realizzati diversi lavori di ampliamento. Il palazzo rimase sede del seminario fino agli anni Trenta del secolo scorso, poi venne acquisito dal Comune di Monza che vi ha trasferito il Liceo Classico Zucchi, la biblioteca civica e le raccolte storiche del Comune.
- l’Arengario
è l’antico palazzo comunale e si trova in piazza Roma, in posizione quasi contigua al Duomo. Potremmo dire quasi come a Como dove i due edifici che rappresentano il potere religioso e il potere civile si trovano vicini.
Prende il nome dal termine latino “arengarius” ovvero luogo per le assemblee.
L’edificio presenta un porticato al piano terra e una grande aula al primo piano, mentre sul lato più corto è visibile un balconcino a loggetta (la “parlera”), dal quale venivano letti i proclami.
- il Ponte dei Leoni
è facilmente raggiungibile, se ti trovi in centro, percorrendo la via V. Emanuele II da piazza Roma, oppure la via Lambro da piazza del Duomo.
Il Ponte dei Leoni, sul fiume Lambro, è stata costruito nel 1842 sui resti dell’antico ponte romano d’Arena.
Tre arcate con spalle in granito ed alle estremità due coppie di leoni in marmo, opera dello scultore Tantardini.
- la Torre Viscontea
è l’unica testimonianza visibile del castello di Monza, fatto edificare da Galeazzo Visconti, e si trova in via Azzone Visconti.
Possiamo dire che è speculare a Lecco, dove del castello di Lecco resta proprio solo la Torre Viscontea in piazza XX Settembre.
Torre quadrata, eretta sul fiume Lambro, venne usato come carcere dalla sua costruzione (1325-1357) fino alla seconda metà del Settecento.
Partendo dalla centrale piazza Roma e muovendosi lungo le vie principali verso nord (via Carlo Alberto) e verso sud (via Italia) è possibile ammirare diversi edifici che ci raccontano e testimoniano la storia di Monza:
- chiesa di Santa Maria in Strada, esempio di architettura gotico-lombarda con elegante facciata decorata in cotto
- chiesa di San Pietro Martire e convento connesso, gioiello dell’edilizia religiosa trecentesca
- il complesso di Santa Maria in Carrobiolo, costruito per l’ordine degli Umiliati e poi sede dei Padri Barnabiti
- il complesso di San Gerardino, una volta sede dell’antico ospedale di Monza, fondato nel XII secolo da San Gerardo, co-patrono di Monza
- il ponte di San Gerardino
- il Mulino Colombo, risalente al XVIII secolo ed attualmente sede museale ed espositiva
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Booking.comArticolo aggiornato il 25 Ottobre 2022 da eccoLecco