Grano saraceno e farina bramata, aggiungiamo casera e bitto ed ecco… la polenta taragna.
Ricetta polenta taragna
Piatto tipico della Valtellina
A noi piace tantissimo la polenta taragna. Piatto povero della tradizione valtellinese e molto gustoso.
Piatto unico, che può essere abbinate alle luganighe alla griglia per completare l’opera di fare un pranzo davvero ricco.
La tipicità della polenta taragna risiede nel fatto che è fatta principalmente con la farina di grano saraceno, tipica della Valtellina, alla quale si aggiungono altri due prodotti tipici della zona: il Casera DOP ed il Bitto.
Mangiare la polenta taragna significa gustare la Valtellina, la sua storia e le sue tradizione.
Non è un piatto leggero per chi soffre di colesterolo o trigliceridi alti, ma per una volta si può fare e cedere, perché mangiare bene è uno dei piaceri della vita.
Difficoltà: facile / Tempo di preparazione: 1 ora
Ingredienti / per 4 persone
- 400 g di farina mista (grano saraceno e bramata)
- 1,5 lt di acqua
- sale grosso q.b.
- 1300 g di casera
- 250 g di bitto
- 100 g di burro
Preparazione polenta taragna
Mettere in un paiolo di rame l’acqua e portarla ad ebollizione, poi salarla e versarvi la farina a pioggia, mescolando di continuo con una frusta affinché non si formino grumi.
Continuare a mescolare la polenta fino a che non sarà cotta (circa 50-60 minuti). Ricordiamo che la polenta deve cuocere almeno 45 minuti, più cuoce e più diventa buona. Nel frattempo tagliare il burro e il formaggio a pezzetti.
Quando la polenta è quasi cotta, abbassare il fuoco al minimo ed incorporare il burro ed il formaggio, continuando a mescolare fino al completo scioglimento ed assorbimento.
Servire immediatamente calda su tagliere o in ciotole di terracotta.
La polenta taragna è un piatto unico, ma si mangia anche accompagnata da costine di maiale o salamelle.
Curiosità sul nome della polenta taragna
La parola taragna, deriva dal sostantivo “tarai” o “tarel”, che altro non era che un lungo bastone col quale si usava mescolare la polenta dentro al paiolo posizionato sul fuoco; da qui anche il verbo tarare, cioè mescolare.
Articolo aggiornato il 8 Giugno 2022 da eccoLecco